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1. |
Voce di Edifici Vuoti
05:59
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2. |
Nel Vuoto
07:09
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Guardare attraverso la nebbia
oltre i vetri opachi,
vedere una grigia luce
colorare di vuoto gli alberi
Vedere un grigia luce
illuminare la stanza,
una luce stanca
una luce che cade
Un corpo inerme sulla sedia
la vita prende la sua parte,
sentire il suono del tempo
echeggiare nelle orecchie
sentire l’esistenza scivolare
scivolare...
come gocce d’acqua scivolano sul vetro,
come fredde gocce di sudore scivolano sulla pelle
Sentire una grigia luce
penetrare dentro il corpo,
sentire il pensiero lacerare la carne
sentire il freddo oltre la finestra, oltre la nebbia,
nel colore delle foglie
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3. |
La Voce
04:13
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La voce del tempo
che penetra profondamente
nella speranza lontana,
come le notti
perse nell’oscurità
Nell’attesa
E guardare indietro, lungo la strada
confrontandosi con i giorni che restano,
perso nell’oscurità
Cercando di stringere una mano,
sentire la pazzia dentro.
Ancora
E urlando per non sentirsi soli
sentire la pioggia sul volto
le voci,
confondendosi con la vertigine è la vita?
è il sogno
è il sogno
che rimane,
che penetra profondamente nella speranza
lontana
Come le notti
perse nell’oscurità
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4. |
Non Credi Non Credi
05:27
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5. |
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Nulla cambia in meglio senza lotta
Ho toccato l’azzurro dove l’anima soffre
Ho abitato una casa di un colore strano
E solo a tratti vedevo brillare i fuochi in lontananza
E perso cercavo,
aspettando una fine
forse già arrivata in questi tempi
dove la giovane età è il pretesto per lasciarsi sfuggire qualcosa.
Dove questi giorni sono il pretesto del disordine
Disordine disordine disordine disordine disordine disordine disordine disordine disordine disordine
Nel mio nel mio nel mio nel mio nel mio disordine disordine disordine disordine disordine disordine disordine disordine disordine disordine disordine disordine disordine disordine disordine
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6. |
Tristi di Rabbia
04:43
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Per un momento
per una volta ancora,
evocato nel gesto di un rifiuto
tristi di rabbia
lasciando una parte di sé
Lasciando una parte di sé
nell’aria fresca di una notte,
al di sopra degli scogli
dove sarebbe stato il momento
per conservare il ricordo dei lividi
che solcavano quel cielo azzurro
Concessa dai severi giudizi
nei giorni della rinuncia,
la sensazione di accontentarsi
Tristi di rabbia
movimento senza suono
Tristi di rabbia
come il gioco del rumore
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7. |
Apatia
05:39
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Sento delle cose strane...
Il mio volto nello specchio
tra l’immensità della sporcizia.
E la vita scorre,
un telefono squilla.
Confusione
Devo capire cosa mi succede ora
Forse sono solo troppo stanco ma di che cosa?
Di complicarmi la vita.
Apatia
Devo uscirne fuori,
non posso avere sempre di più. Sto continuando a fare
lo stesso errore
lo stesso errore
Apatia
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8. |
Al Contrario
06:23
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Al contrario
le grandi voglie
non sono mai soddisfatte
La tentazione di vedere
se dietro le tue mani nascondi un volto,
oppure
se è davvero così opprimente
l’aria qui dentro
Un passo e sono fuori.
Le scintille del ferro mi bruciano leggermente la pelle
ma è il suo modo di accarezzarmi
mi costringe però
a spostarmi un poco,
e mi trovo nell’atmosfera immensa dei ghiacci
La pelle mi si accappona
e i pensieri rallentano la corsa
Li guardo tutti schizzati contro l’aria
che correva più lenta di noi
La luce appare riflessa,
appena intensa
Dietro a me
l’unico movimento è un pulsare,
mi spaventa
come il risuonare del silenzio tra queste montagne
freddo e trasparente
A malapena
riesco a muovermi,
tanto è il gelo che si conficca a schegge
profonde nella carne
Lontano
circa a quaranta grida
vedo due corpi seduti a un tavolo,
discutono animatamente
I loro gesti convulsi nascondono un amaro sorriso,
la mano calda non tocca che il vento
e penso sia anche un po’ stanca
Non sento altro che questo
ma restando qui,
o almeno così,
dovrei aspettare la fine
senza tante illusioni e grandi dubbi
Dietro a me
ora si aggiungono le orme lasciate su una neve di emozione,
l’unico sentire è questo
che mi porta all’infanzia
senza perdermi
Lascio allora un altro passo,
e un altro ancora
Le tracce,
ma non dicono nulla
se non che sono passato dì lì
Intorno è tutto bianco
freddo e trasparente
Guardo di nuovo laggiù,
mi ero dimenticato di loro
Stanno bevendo un bicchiere di vino,
rosso come l’ansia
la fretta vorrebbe bruciare il freddo
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